domenica 9 febbraio 2014

Esercitiamo il Nostro Diritto alla VITA

Letta e Monti saranno indagati per istigazione al suicidio

Monti LettaLetta e Monti saranno presto indagati per istigazione al suicidio. La Procura di Padova, insieme ad altre tre Procure italiane, ha infatti aperto un fascicolo d’indagine contro ministri e parlamentari delle ultime due legislature che, con i loro atti e omissioni, avrebbero indotto decine di imprenditori a togliersi la vita.
L’iniziativa è figlia dell’arrivo, al Palazzo di giustizia padovano, di tre denunce di imprenditori, che invocavano la condanna della classe politica, ai sensi dell‘articolo 580 del Codice Penale (istigazione o aiuto al suicidio). E si inserisce nel più vasto movimento che ha portato il «Comitato 580 c.p.» a raccogliere più di 50mila denunce in tutta Italia contro i rappresentanti dei governi Monti e Letta. «Si tratta di un movimento spontaneo, popolare ma non politico», ci dice l’ispiratore e fondatore Antonio Corcione, «che ha indotto migliaia di italiani a ribellarsi ai provvedimenti ispirati all’austerità e agli indirizzi sociali incapaci di tutelare famiglie e imprese dalla crisi. A questi cittadini coraggiosi va il mio “grazie”».
La Procura di Padova ascolterà presto, in qualità di testi, i tre imprenditori tentati dal suicidio che hanno sporto denuncia, e poi renderà noti i nomi degli indagati, emettendo avvisi di garanzia verso i politici coinvolti.
Quello inaugurato dai pm della città veneta è però solo l’inizio di una lunga battaglia. «A fianco della campagna sul web, promossa dalla nostra pagina Facebook», continua infatti Corcione, «stiamo realizzando in molte città italiane, come Ancona e Udine, dei Banchetti per la Vita, in cui rendiamo nota la nostra iniziativa e invitiamo i cittadini a sporgere denuncia contro i politici presso le caserme di Polizia e Carabinieri». Nel caso la via giudiziaria non dovesse produrre i risultati sperati, i promotori della class action stanno già pensando a un piano alternativo. «Se le Procure italiane dovessero insabbiare il fascicolo, ci rivolgeremmo alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. E, in quel caso, metteremo a punto anche delle manifestazioni pubbliche davanti a tutte le Procure d’Italia».
A chi ravvisa analogie tra la protesta del Comitato 580 c.p. e i Forconi, Corcione replica netto: «Noi non ci riconosciamo nei Forconi. Anzi, diversi presidi che si sono dissociati dal Movimento 9 dicembre hanno già deciso di sposare la nostra causa. Perfino alcuni partiti politici hanno provato ad avvicinarci, come Forza Italia, Pd o Sel. Ma noi rispediamo al mittente le loro false adesioni: non vogliamo diventare un partito, ma sorvegliare su tutte le malefatte, passate e future, della classe politica».
Alla base dell’azione intrapresa da Corcione e da altri quattro cittadini (Aladino Lorin, Paolo Sabbioni, Antonio Grazia Romano e Lino Ricchiuti, «due laziali, un pugliese, un lucano, un veneto: veniamo da tutta Italia», commenta fiero il promotore) c’è l’insofferenza verso le politiche recessive, che hanno stangato i diseredati e incentivato le lobby. «Come mai», si chiede Corcione, «il governo Monti ha dato 4 miliardi al Mps e trascurato il problema degli esodati? Come mai il governo Letta ha condonato 98 miliardi alle lobby delle slot machine, una cifra che da sola sarebbe bastata a coprire 25 volte l’Imu sulla prima casa?».
Da qui il fac simile della denuncia – ogni cittadino può scaricarlo dalla pagina Fb del Comitato e compilarlo – in cui i politici delle ultime due legislature vengono accusati di aver violato gli articoli 2 (diritti dell’uomo) e 32 (tutela della salute) della Costituzione italiana e gli articoli 1, 2 e 19 della Convenzione europea per i diritti dell’uomo, garanti del «diritto alla vita di ogni persona».
Da qui infine la speranza che, per i tanti morti suicidi a causa della crisi economica, sia fatta giustizia non solo nell’altra vita, ma pure in questa.

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